Per la Commissione europea in questo decennio l’Europa si troverà ad affrontare due sfide importanti: la transizione ecologica e la transizione digitale.
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Anche se sembrano due questioni distinte, rappresentano in realtà due sfide interconnesse che possono essere superate solo insieme e hanno entrambe la stessa importanza per il futuro dell’Europa.
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Portare il digitale nelle nostre vite contribuisce a ridurre la nostra impronta di carbonio. La sfida che ha un forte impatto sociale, necessita di uno sforzo congiunto tra il settore pubblico e privato coinvolgendo l’intera società.
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Uno studio della Commissione Europea “Towards a green & digital future”, Joint Research Centre, European Union 2022 afferma che …Gestire con successo le transizioni “gemelle” verdi e digitali è fondamentale per offrire un futuro sostenibile, equo e competitivo.”
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La transizione verde e quella digitale sono due tendenze principali che plasmeranno il futuro dell’Unione europea soprattutto nei settori dell’agricoltura, edilizia, energia, industrie ad alta intensità energetica, trasporti e mobilità.
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“Il successo dell’abbinamento dipenderà anche dai fattori geopolitici, economici, sociali e normativi in cui avviene la duplice transizione. Gli attuali cambiamenti geopolitici causati dall’aggressione militare della Russia nei confronti dell’Ucraina rinnovano il senso di urgenza nell’accelerare la duplice transizione e rafforzare la resilienza e l’apertura dell’UE. Aumentano la necessità di garantire l’accesso alle materie prime critiche necessarie per alimentare la duplice transizione, per le quali l’UE è ancora fortemente dipendente dai paesi terzi.Le transizioni verde e digitale richiederanno un adeguamento delle politiche economiche dell’UE per andare verso una sostenibilità e una circolarità maggiori. Saranno fondamentali gli investimenti in progetti sostenibili, sia da parte del settore privato che di quello pubblico: si calcola che potrebbero essere necessari perlomeno 650 miliardi di euro circa all’anno entro il 2030 per la duplice transizione.
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Al centro di entrambe le transizioni ci saranno l’equità e l’accessibilità, a vantaggio di tutti i cittadini, di tutti i settori e di tutte le regioni in Europa e non solo. Le persone a basso e medio reddito sono più vulnerabili all’impatto della duplice transizione in termini di occupazione, accesso ai servizi pubblici digitali e aumento dei prezzi dell’energia e delle merci in genere. La duplice transizione cambierà profondamente il mercato del lavoro e le competenze; l’UE dovrà prestare attenzione a rafforzare la coesione sociale ed economica nel corso della transizione. Infine il ruolo dell’UE quale soggetto di normazione rilevante a livello mondiale sarà importante per consentire l’abbinamento, sia per proteggere i consumatori dell’UE da prodotti o processi non sostenibili che per garantire che le norme internazionali siano allineate a quelle dell’UE in termini di sostenibilità e etica.”(Relazione di previsione strategica, Commissione Europea)
Programma
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Roberto Lagalla, Sindaco di Palermo
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Antonio Parenti, Capo rappresentanza Commissione Europa in Italia
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Gianpiero Borzillo, Directorate-General for Regional and Urban Policy (REGIO), Commissione Europea
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Valerie Enjolras,JRC S.1, Joint Research Centre, Commissione europea
Dipartimento per la transizione ecologica e gli investimenti verdi (DiTEI), MASE
Esperienza delle “Green Communities” PNRR
Giovanni Vetritto, Dipartimento per gli affari regionali e le autonomie, Presidenza Consiglio dei Ministri
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Marco Bussone, UNCEM PIEMONTE, Unione Nazionale dei Comuni delle Comunità e degli Enti Montani
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Patrizia Valenti, Dipartimento dell’Ambiente, Assessorato del territorio e dell’ambiente, Regione Siciliana
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Chiara Bolognini, ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale
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Dario Costanzo, GAL ISC Madonie
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Comuni
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Modera, Franco Garufi
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Evento su Piattaforma ZOOMed instreaming su Fbk