Oggi la Commissione ha pubblicato un nuovo studio che esamina il contributo dei finanziamenti dell’UE allo sviluppo delle zone rurali.
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Evidenzia l’impatto significativo della politica agricola comune (PAC), nel rispondere ai bisogni e nell’affrontare le azioni stabilite nella visione a lungo termine per le aree rurali.
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Lo studio valuta inoltre il ruolo di altri fondi UE destinati alle zone rurali (2014-2020): il Fondo europeo di sviluppo regionale/Fondo di coesione, il Fondo sociale europeo, il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP), nonché i fondi nazionali.
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Lo studio dimostra che disporre di una strategia rurale globale aiuta i paesi dell’UE a indirizzare in modo efficiente i finanziamenti della PAC verso le zone rurali e a soddisfare le esigenze delle comunità rurali.
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La Commissione è impegnata a sostenere tutte le zone rurali e le regioni remote. Nella maggior parte dei paesi dell’UE, il sostegno alle regioni rurali remote e vincolate proviene prevalentemente dalla PAC.
Lo studio odierno mostra che tra il 2014 e il 2022 la PAC ha stanziato 8,6 miliardi di euro per sostenere attività non agricole nelle zone rurali. Ciò dimostra il ruolo della PAC non solo nel sostenere gli agricoltori e l’agricoltura, ma anche nel rafforzare altre imprese e comunità nelle zone rurali [1]. Il sostegno della PAC può, ad esempio, investire nella costruzione di nuove strade pubbliche e nell’attuazione di soluzioni di energia rinnovabile, o nella conversione di case abbandonate in centri comunitari. Allo stesso modo, la PAC ha contribuito a creare spazi che offrono servizi digitali alle comunità rurali, offrendo opportunità di organizzare sessioni di formazione, eventi sportivi, spettacoli o riunioni scolastiche locali. Le autorità rurali locali ricevono inoltre finanziamenti dall’UE per digitalizzare le loro operazioni, migliorare l’accesso ai servizi, promuovere la consapevolezza ambientale e sostenere le start-up rurali nello sviluppo di tecnologie innovative. Ogni progetto di successo migliora le condizioni di vita rurale e l’accesso ai servizi, contribuendo direttamente alla creazione di vivaci comunità locali.
Il sostegno più efficace si basa su approcci di base e si basa su progetti su piccola scala.
A questo proposito, l’approccio LEADER realizza progetti piccoli ma di grande impatto e ha contribuito a creare quasi 60 000 posti di lavoro e più di 2 500 gruppi di azione locale (GAL) che coprono una popolazione rurale di 170 milioni di persone. Si rivolge specificatamente anche alle aree economicamente svantaggiate, periferiche o remote o che ospitano comunità vulnerabili.
Lo studio riconosce che i bisogni delle zone rurali stanno diventando più complessi e le sue conclusioni raccomandano l’adozione di approcci politici olistici per indirizzare ancora meglio in futuro la PAC e gli altri fondi dell’UE nelle zone rurali.
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BACKGROUND
Le zone rurali dell’UE coprono l’83% del territorio dell’UE. Lo sviluppo rurale è il “secondo pilastro” della politica agricola comune (PAC), che rafforza il “primo pilastro” del sostegno al reddito e delle misure di mercato rafforzando la sostenibilità sociale, ambientale ed economica delle zone rurali. Nel periodo di programmazione 2014-2020, la PAC ha cofinanziato programmi di sviluppo rurale attuati a livello regionale o nazionale in tutta l’UE. Nella PAC 2023-27, i paesi dell’UE hanno creato vari interventi, comprese iniziative legate all’agricoltura e non basate sul territorio come investimenti, cooperazione e scambio di conoscenze, nei loro piani strategici della PAC per soddisfare le loro diverse esigenze. Nel 2021, la Commissione europea ha presentato la sua visione a lungo termine per le zone rurali dell’UE, identificando le sfide e le preoccupazioni che si trovano ad affrontare, nonché le numerose opportunità a loro disposizione. Statistiche e analisi dettagliate sulle zone rurali dell’UE, che coprono aspetti economici, sociali e ambientali, sono disponibili sull’Osservatorio rurale.
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Le opportunità di finanziamento possono essere trovate attraverso il toolkit rurale.
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FONTE agriculture.ec.europa.eu