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La Commissione rende nota la sua tabella di marcia per rafforzare i diritti delle donne

L’Unione europea conta alcune delle società più paritarie al mondo sotto il profilo del genere e rappresenta perciò il parametro di riferimento a livello mondiale. La tabella di marcia si basa sui notevoli progressi compiuti nell’ambito della strategia per la parità di genere 2020-2025. Negli ultimi cinque anni l’UE ha compiuto progressi storici per quanto riguarda le norme in materia di trasparenza retributiva, equilibrio tra vita professionale e vita privata per un’equa ripartizione delle responsabilità di assistenza, equilibrio di genere nei consigli di amministrazione delle imprese e lotta alla violenza contro le donne.

Con la tabella di marcia la Commissione ribadisce e rafforza il suo impegno a emancipare le donne e le ragazze e a realizzare pienamente una società basata sulla parità di genere in tutta Europa e nel mondo. La tabella di marcia fornisce orientamenti per le future misure della prossima strategia per la parità di genere.

La Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha dichiarato: “Non c’è nessun motivo per cui una donna debba essere retribuita meno di un uomo, o avere norme meno elevate in materia di salute o subire violenza a causa del suo genere. Sappiamo che le società in cui le donne e gli uomini sono trattati alla pari sono migliori, più eque e più efficaci. È quindi il momento di attingere al vasto bacino di talenti e competenze di tutti, uomini e donne. L’odierna tabella di marcia dimostra il nostro forte impegno a continuare a costruire un’Unione europea della parità di genere e dei diritti delle donne.

Una bussola orientata verso i diritti delle donne

Sebbene l’UE abbia preso una serie di iniziative decisive nell’ambito della strategia per la parità di genere 2020-2025, i progressi verso la parità di genere rimangono lenti e diseguali tra i settori e tra gli Stati membri, come sottolineato nella relazione 2025 sulla parità di genere. Una donna su tre nell’UE ha subito violenze fisiche e/o sessuali. I divari occupazionali e retributivi nell’UE si stanno sì riducendo ma lentamente, mentre persistono le violenze contro le donne, le norme discriminatorie e gli stereotipi. Le donne sono sovrarappresentate nelle posizioni meno retribuite e sottorappresentate nei ruoli di responsabilità.

La tabella di marcia intende affrontare le norme discriminatorie strutturali nelle nostre società per raggiungere:

  • la libertà dalla violenza di genere, anche attraverso la prevenzione e la lotta contro tutte le forme di violenza nei confronti delle donne e delle ragazze, come la violenza sessuale, compreso lo stupro, basata sulla mancanza di consenso, e garantendo sostegno e protezione alle vittime di violenza;
  • le norme più elevate in termini di salute, attraverso il sostegno e l’integrazione delle azioni degli Stati membri in materia di salute per quanto riguarda l’accesso delle donne alla salute sessuale e riproduttiva e ai relativi diritti, nel pieno rispetto dei trattati, e la promozione di una ricerca medica, di sperimentazioni cliniche, di una diagnostica e di cure che siano sensibili alla dimensione di genere;
  • la parità di retribuzione e l’emancipazione economica, ad esempio colmando il divario retributivo e pensionistico di genere, promuovendo l’alfabetizzazione finanziaria tra donne e ragazze e combattendo la sottovalutazione dei posti di lavoro occupati da donne;
  • l’equilibrio tra vita professionale e vita privata e la parità delle responsabilità in materia di assistenza, in particolare promuovendo l’equa ripartizione delle responsabilità in materia di assistenza tra donne e uomini e investimenti nel settore dell’assistenza a lungo termine per garantire la qualità dei posti di lavoro;
  • pari opportunità occupazionali e condizioni di lavoro adeguate, ad esempio eliminando il divario occupazionale di genere e le molestie sessuali nel mondo del lavoro e garantendo posti di lavoro di qualità e pari prospettive di carriera;
  • un’istruzione inclusiva e di qualità, ad esempio promuovendo una prospettiva equilibrata sotto il profilo del genere a tutti i livelli di istruzione, incoraggiando le ragazze e le donne a impegnarsi nei settori della scienza, della tecnologia, dell’ingegneria e della matematica e incoraggiando i ragazzi e gli uomini a impegnarsi nei settori dell’istruzione, della sanità e dell’assistenza sociale;
  • una partecipazione politica e una rappresentanza paritaria, anche promuovendo l’equilibrio di genere nella rappresentanza in tutte le sfere e a tutti i livelli della vita pubblica e politica, garantendo la sicurezza delle donne nella vita pubblica e combattendo il sessismo;
  • meccanismi istituzionali che rispettino i diritti delle donne, in particolare garantendo infrastrutture istituzionali specializzate per la parità di genere e l’integrazione della dimensione di genere, e finanziamenti sostenibili a favore delle politiche in materia di parità di genere e delle organizzazioni per i diritti delle donne.

La Commissione invita il Parlamento europeo, il Consiglio, gli Stati membri, le altre istituzioni e gli altri portatori di interessi a unirsi intorno alla tabella di marcia e a proporre azioni nell’ambito delle loro competenze per fare in modo che questo impegno a livello dell’UE a favore dei diritti delle donne diventi realtà.

Contesto

La parità tra donne e uomini è un diritto fondamentale e un valore fondante sancito nel diritto dell’UE sin dal trattato di Roma del 1957. L’odierna adozione della tabella di marcia coincide con il 30º anniversario della dichiarazione di Pechino e della piattaforma d’azione di Pechino, nel cui quadro 189 paesi, tra cui tutti gli Stati membri dell’UE, si sono impegnati a promuovere l’emancipazione femminile e a conseguire la parità di genere a livello mondiale.

Questo valore è sancito negli orientamenti politici della Presidente von der Leyen, in cui figura l’impegno a favore di una nuova strategia per la parità di genere che “rafforz[erà] i diritti delle donne in tutti i settori, dalla lotta contro la violenza di genere all’emancipazione delle donne in politica e nel mercato del lavoro, in tutta l’UE e in tutte le istituzioni dell’UE“.

Oggi, inoltre, la Commissione ha pubblicato la relazione 2025 sulla parità di genere nell’UE, che offre una panoramica dei progressi compiuti nell’attuazione della strategia per la parità di genere 2020-2025. Sebbene nella relazione si noti che nel 2024 sono stati compiuti importanti progressi nella legislazione con l’adozione della prima direttiva sulla lotta alla violenza contro le donne, gli impegni assunti nel quadro della dichiarazione di Pechino non sono ancora stati pienamente raggiunti. Secondo l’indice sull’uguaglianza di genere 2024 dell’Istituto europeo per l’uguaglianza di genere (EIGE), che rivela lo stato di avanzamento della parità di genere nell’UE, nel 2024 l’UE ha ottenuto 71 punti su 100. Inoltre, nel novembre 2024, Eurostat, l’Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali (FRA) e l’EIGE hanno pubblicato un’indagine dell’UE sulla violenza di genere che ha rivelato la violenza diffusa contro le donne.

La Commissione, tramite il programma Cittadini, uguaglianza, diritti e valori, finanzia progetti e organizzazioni che promuovono la parità di genere e contrastano la violenza di genere. Il 20 febbraio 2025 la Commissione ha pubblicato un nuovo invito a presentare proposte per finanziare progetti volti a prevenire la violenza di genere, proteggere e aiutare le vittime e i sopravvissuti e sostenere le organizzazioni di base attive nel settore. Il termine per la presentazione delle proposte è il 7 maggio 2025.

Per ulteriori informazioni

Tabella di marcia per i diritti delle donne

Tabella di marcia per i diritti delle donne – Principi per una società equa sotto il profilo del genere

Relazione annuale sulla parità di genere

Scheda informativa

Strategia per la parità di genere 2020-2025

Portale per il monitoraggio della strategia per la parità di genere


Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione europea

“Non c’è nessun motivo per cui una donna debba essere retribuita meno di un uomo, o avere norme meno elevate in materia di salute o subire violenza a causa del suo genere. Sappiamo che le società in cui le donne e gli uomini sono trattati alla pari sono migliori, più eque e più efficaci. È quindi il momento di attingere al vasto bacino di talenti e competenze di tutti, uomini e donne. L’odierna tabella di marcia dimostra il nostro forte impegno a continuare a costruire un’Unione europea della parità di genere e dei diritti delle donne.”

Hadja Lahbib, Commissaria per la Parità e per la Preparazione e la gestione delle crisi

Mettere in discussione la parità di genere significa mettere in discussione il progresso. La parità di genere non si discute: dovrebbe essere naturale come l’aria che respiriamo. La parità di genere è al centro dello stile di vita europeo. Questa tabella di marcia per i diritti delle donne è la nostra guida, e riflette la nostra visione di un mondo in cui le donne e le ragazze possano dirigere, prosperare e sfruttare appieno il loro potenziale, senza violenze e discriminazioni.

Roxana Mînzatu, Vicepresidente esecutiva per i Diritti sociali e le competenze, i posti di lavoro di qualità e la preparazione

I diritti delle donne sono diritti fondamentali e sono al centro dei nostri valori europei. La strada verso la parità di genere non è mai stata diritta, ma dobbiamo continuare a proseguirla. Non si tratta solo di una lotta delle donne, ma di una responsabilità di tutti. La promozione della parità di genere rende più forti le nostre società, le nostre economie e le nostre democrazie. Non è solo la cosa giusta da fare, è la cosa intelligente da fare.


Data di pubblicazione 7 marzo 2025

Autore Rappresentanza in Italia


fonte italy.representation.ec.europa.eu